LA FORTUNA DI NIKUKO. (Gyoko no Nikuko-chan - 2021)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Ayumu Watanabe
Sceneggiatura di: Satomi Ooshima
Prodotto da: Sanma Akashiya, Shu Kamigaso, Eiko Tanaka, Mitsugu Yamada
Produzione: Studio 4°C, Yoshimoto Kogyo Company
Animazioni: Studio 4°C
Edizione Italiana: Nexo Digital, Dynit
USCITA ITALIANA: 16 MAGGIO 2022
Un racconto basato principalmente sulle emozioni è quello che lo Studio 4°C porta sui grandi schermi di tutto il mondo. Una storia semplice quanto delicata che gira intorno a due donne, madre e figlia.
Protagonista della storia è la Nikuko del titolo, donna spensierata, chiassosa e allegra, così come vista dagli occhi della piccola figlia Nikuko (si, il nome è uguale), dal carattere molto più calmo e riflessivo. Le due cambiano vita e città più volte a seguito delle disavventure della madre, che tende sempre ad innamorarsi della persona sbagliata, ma alla fine si stabiliscono in un piccolo paesino portuale in cui iniziano a stabilire dei legami sul posto, continuando a sostenersi a vicenda. Le loro vite trascorrono in una quasi perpetua routine, con piccoli alti e bassi, con la figlia che vuole rimanere sempre una bambina e l'adulta assaporare il meglio della vita. Un fragile castello di carta emotivo che nasconde tutte le fragilità dello spirito umano.
Un progetto per molti versi differente dai precedenti dello Studio 4°C, che avevano osato nettamente di più, ma che dimostrano così anche di saperci fare con storie più semplici quanto profonde, con i piedi ben piantati nella realtà dei giorni nostri. La scrittura segue solamente il punto di vista della giovane Nikuko, con tutti gli eventi e le scoperte raccontate proprio lungo lo svolgimento temporale in cui la protagonista ne viene a conoscenza. Una regia lineare e poco incline a strafare si lega alla scrittura. La camera è quasi sempre fissa, con i protagonisti in primo piano e pochi elementi stilistici che sottolineano i contesti più inusuali come i flashback o le fantasticherie (principalmente legate al cibo).
Dopo anni passati a lavorare a numerose produzioni di Doraemon e l'ultimo "I Figli Del Mare" prodotto dallo stesso Studio 4°C, il regista Watanabe si regala una storia intima che strizza gli occhi al mondo dello Studio Ghibli, con omaggi a film come "Il Mio Vicino Totoro" o allo stesso Miyazaki vagamente visibile nel proprietario del ristorante. Un mix di sentimenti e una storia di crescita, quella della protagonista, che deve trovare un'inaspettata maturità mentre osserva il mondo che ha intorno, dai suoi amici a scuola al ristorante dove lavora la madre. Una narrazione mono-direzionale che nasconde anche piccole chicche, come i piccoli animaletti parlanti e i momenti di entusiasmo in tipico stile manga della madre.
La Fortuna di Nikuko si rivela essere un film convincente, ben diretto e con ottimi tempi narrativi, con la protagonista e i suoi pensieri che descrivono minuziosamente il mondo in cui vive, quasi senza farne parte, o senza che la sua impronta sia visibile nella vita di chiunque altro, senza voler essere di peso a nessuno. Una coscienza che nasconde molte insicurezze quanto chiusure, classiche della società giapponese. Ma un animo capace anche di grande maturità e una segreta voglia di aprirsi al mondo. L'incontro con il timido compagno di scuola o i pensieri messi in bocca agli animali che incontra ogni giorno per strada ne sono indizi.
Uno spettacolo per gli occhi con colori luminosissimi a descrivere un piccolo quanto dettagliato mondo. Un'ottima visione, consigliata a spettatori di qualunque età.
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(Gyoko no Nikuko-chan - 2021)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Ayumu Watanabe
Sceneggiatura di:
Satomi Ooshima
Prodotto da:
Sanma Akashiya, Shu Kamigaso, Eiko Tanaka, Mitsugu Yamada
Produzione:
Studio 4°C, Yoshimoto Kogyo Company
Animazioni:
Studio 4°C
Edizione Italiana:
Nexo Digital, Dynit
USCITA ITALIANA: 16 MAGGIO 2022
Un racconto basato principalmente sulle emozioni è quello che lo Studio 4°C porta sui grandi schermi di tutto il mondo. Una storia semplice quanto delicata che gira intorno a due donne, madre e figlia.
Protagonista della storia è la Nikuko del titolo, donna spensierata, chiassosa e allegra, così come vista dagli occhi della piccola figlia Nikuko (si, il nome è uguale), dal carattere molto più calmo e riflessivo. Le due cambiano vita e città più volte a seguito delle disavventure della madre, che tende sempre ad innamorarsi della persona sbagliata, ma alla fine si stabiliscono in un piccolo paesino portuale in cui iniziano a stabilire dei legami sul posto, continuando a sostenersi a vicenda. Le loro vite trascorrono in una quasi perpetua routine, con piccoli alti e bassi, con la figlia che vuole rimanere sempre una bambina e l'adulta assaporare il meglio della vita. Un fragile castello di carta emotivo che nasconde tutte le fragilità dello spirito umano.
Un progetto per molti versi differente dai precedenti dello Studio 4°C, che avevano osato nettamente di più, ma che dimostrano così anche di saperci fare con storie più semplici quanto profonde, con i piedi ben piantati nella realtà dei giorni nostri. La scrittura segue solamente il punto di vista della giovane Nikuko, con tutti gli eventi e le scoperte raccontate proprio lungo lo svolgimento temporale in cui la protagonista ne viene a conoscenza. Una regia lineare e poco incline a strafare si lega alla scrittura. La camera è quasi sempre fissa, con i protagonisti in primo piano e pochi elementi stilistici che sottolineano i contesti più inusuali come i flashback o le fantasticherie (principalmente legate al cibo).
Dopo anni passati a lavorare a numerose produzioni di Doraemon e l'ultimo "I Figli Del Mare" prodotto dallo stesso Studio 4°C, il regista Watanabe si regala una storia intima che strizza gli occhi al mondo dello Studio Ghibli, con omaggi a film come "Il Mio Vicino Totoro" o allo stesso Miyazaki vagamente visibile nel proprietario del ristorante. Un mix di sentimenti e una storia di crescita, quella della protagonista, che deve trovare un'inaspettata maturità mentre osserva il mondo che ha intorno, dai suoi amici a scuola al ristorante dove lavora la madre. Una narrazione mono-direzionale che nasconde anche piccole chicche, come i piccoli animaletti parlanti e i momenti di entusiasmo in tipico stile manga della madre.
La Fortuna di Nikuko si rivela essere un film convincente, ben diretto e con ottimi tempi narrativi, con la protagonista e i suoi pensieri che descrivono minuziosamente il mondo in cui vive, quasi senza farne parte, o senza che la sua impronta sia visibile nella vita di chiunque altro, senza voler essere di peso a nessuno. Una coscienza che nasconde molte insicurezze quanto chiusure, classiche della società giapponese. Ma un animo capace anche di grande maturità e una segreta voglia di aprirsi al mondo. L'incontro con il timido compagno di scuola o i pensieri messi in bocca agli animali che incontra ogni giorno per strada ne sono indizi.
Uno spettacolo per gli occhi con colori luminosissimi a descrivere un piccolo quanto dettagliato mondo. Un'ottima visione, consigliata a spettatori di qualunque età.